Soprattutto quando si compra casa torna utile saper collegare dei portalampade provvisori in attesa di scegliere il corretto lampadario o plafoniera.Per collegare un portalampade serve:
  • un portalampade con attacco definito grande (tecnicamente si tratta di un attacco E27)
  • una forbice da elettricista
  • un cacciavite piatto piccolo (es. 3 x 100)
Per iniziare separa i vari componenti del portalampade:
spaccato
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hai la parte posteriore, i contatti del portalampade e la ghiera su cui verrà avvitata la lampadina.

Fatto questo puoi iniziare il collegamento:
  • stacca la corrente
  • spela i fili per circa mezzo centimetro e attorcigliali
  • infila i fili nella parte posteriore assicurandoti di non lasciare i baffi (vedi Realizzare una prolunga con multipresa)
  • inserisci i fili nei morsetti e stringi forte le viti
dovresti essere in questa situazione
spaccato
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chiudi il portalampade, hai finito
spaccato
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Se dovesse servirti riaprire il portalampade, fai attenzione perché sono dotati di un meccanismo anti-allentamento. Questo per evitare che svitando la lampadina si sviti anche la ghiera.
spaccato
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Come puoi vedere nella foto sopra c'è una linguetta metallica (freccia rossa) che è bloccata da un pezzo di plastica (freccia bianca). Per smontare il portalampade, TOGLI LA CORRENTE e aiutandoti con il cacciavite, solleva leggermente la linguetta metallica in modo che passi sopra al blocco in plastica. Una volta aperto rimetti la linguetta nella sua posizione.
Sicuramente nell'impianto avrai anche un filo di terra giallo/verde. Essendo il portalampade completamente in plastica non è previsto il collegamento di questo terzo filo. Semplicemente lascialo scollegato ed isolalo con il nastro isolante
ATTENZIONE: La corrente è molto pericolosa e non si vede, quindi se non sai bene cosa stai facendo, EVITA di mettere mano ai circuiti elettrici.
Comunque quando lavori su un impianto elettrico stacca sempre la corrente dall'interruttore generale sul contatore Enel.

In ogni caso non mi assumo nessuna responsabilità per eventuali inesattezze riportate, ogni modifica la fai a tuo rischio e pericolo.

01/02/2015 Aggiornamento

Un lettore mi ha segnalato una "anomalia", ovvero che normalmente il neutro viene collegato sulla ghiera della lampada, esattamente l'opposto rispetto a quanto ho riportato.

Effettivamente è una buona consuetudine anche se è solo una convenzione. Non esiste nessuna normativa in proposito come confermato dalla risposta a una mail inviata dallo stesso lettore a TuttoNormel.

La consuetudine deriva più che altro dai vecchi portalampade. Questi erano costruttivamente molto differenti dagli attuali e la ghiera della lampada rimaneva in tensione finché non veniva completamente estratta, quindi c'era il rischio di toccare la ghiera inavvertitamente con le dita mentre si svitava la lampadina, con il conseguente rischio di folgorazione.

Nel portalampade di esempio, presente in questa pagina, non è possibile entrare in contatto con la ghiera con le dita:
portalampada e dita
portalampada e dita
la figura rappresenta una lampadina parzialmente svitata, non più in tensione. Come si può vedere non è possibile toccare la ghiera con il dito, quindi a maggior ragione non si raggiungono parti in tensione quando la lampada è completamente avvitata.
Si potrebbe arrivare a delle parti in tensione solo maneggiando inavvertitamente degli attrezzi come ad esempio un cacciavite:
altro portalampada
altro portalampada

A questo punto per non sbagliare e per avere un criterio indipendente dal tipo di portalampade, conviene seguire la convenzione, ovvero collegare il neutro alla ghiera:
portalampada neutro
portalampada neutro
questo perché essendo il neutro un conduttore a potenziale zero ( se l'impianto è a regola d'arte ) un eventuale contatto accidentale non provoca danni alle persone.
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